E’ sempre un gioco di luci.
Un’atmosfera sommessa, intima.
Un angolo di cucina nella penombra del tramonto, quando il sole si appoggia lentamente sul mare, tingendo tutto di toni caldi e un canto melodioso, in una lingua sconosciuta, si alza lieve.
Con il baba ghanoush mi affaccio, di nuovo, senza far rumore, in questa ‘ideale’ cucina mediorientale, mi siedo in silenzio in quell’angolo vicino alla finestra, da lì il sole rosso fuoco, si insinua, riflesso dal pietrame sconnesso del cortile, portandosi dentro il pulviscolo, che danza in controluce.
Osservo, rapita.
Mani esperte mescolano e tagliano e cuociono il cibo per la famiglia con movimenti instancabili, sicuri, pieni di armonia.
Ascolto, ad occhi chiusi.
Il borbottio delle verdure che sfrigolano nell’olio bollente, la risata cristallina di un bambino che gioca e la voce della madre che intona, sottovoce, una filastrocca antica.
I coperchi dei barattoli si aprono, uno dopo l’altro, le mani esperte miscelano e le spezie inebriano i miei sensi.
Sono incantata dal profumo che sprigionano i semi di sesamo tostati e dall’aroma dei semi di cumino pestati nel mortaio, prima di essere aggiunti copiosi, alle melanzane appassite in forno, lentamente. Seguo il movimento della forchetta che schiaccia la polpa contro il piatto, ritmicamente, mentre il bimbo, divertito, ripete, all’unisono con la madre, quella infinita, melodiosa filastrocca antica…
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Il Baba Ghanoush è una ricetta tipica dei paesi come il Libano, la Siria, la Giordania, la Palestina, l’Egitto e Israele. Si serve come antipasto o per accompagnare altre pietanze.
Esistono molte varianti ed è difficile capire quale sia la ricetta originale. Da parte mia ho apportato solo una piccola modifica, dato che al prezzemolo ho preferito il finocchietto selvatico che in questo momento della stagione sta germogliando nel mio giardino, ho usato infatti le sue foglie tenere sminuzzandole per far uscire tutto il loro aroma.
Un modo diverso per utilizzare le melanzane ed aprire un pranzo estivo all’insegna della freschezza. Pregusto il momento in cui il mio piccolo orto ne sarà rigoglioso, amo infatti le melanzane con quel loro retrogusto piccantino appena accennato che si lega meravigliosamente con le erbe aromatiche appena colte, spezzettate con le dita e un filo di olio extravergine. L’aggiunta delle spezie rende poi il tutto ancora più prezioso.
Ingredienti:
2 melanzane
2 spicchi d’aglio
2 cucchiai di thaina (la ricetta la trovate in questo post)
1/2 cucchiaio di semi di cumino pestati
un paio di rametti di finocchietto selvatico
olio extravergine d’oliva
sale
per le chips di verdura:
2 patate e 2 carote
olio extravergine per friggere
Il procedimento per questa salsa detta anche ‘caviale di melanzane’ è molto semplice: scegliete delle melanzane ben sode, lavatele e tagliatele a metà nel senso della lunghezza. Ponetele su una teglia foderata con carta da forno con la parte tagliata rivolta versa il basso. Fate dei buchini sulla buccia con la forchetta e mettete in forno con il grill acceso per circa venti /trenta minuti, dipende molto dalla grandezza delle melanzane. Lasciate cuocere fino a quando la pelle diventerà raggrinzita e la polpa sarà diventata morbida. Togliete dal forno e lasciate raffreddare. Poi eliminate la buccia, strizzate leggermente la polpa per eliminare eventuale acqua di vegetazione e tagliatela a pezzetti.
Schiacciatela con una forchetta oppure mettetela in un mixer, unite l’aglio tritato, due cucchiai abbondanti di salsa thaina, 1/2 cucchiaino di semi di cumino pestati e un paio di cucchiai di succo di lime. Mescolate o frullate velocemente, regolate di sale e unite un paio di cucchiai di olio extravergine d’oliva. Terminate con delle erbette fresche io ho usato il finocchietto selvatico che sta nascendo tenero tenero in giardino.
Potete utilizzare questa salsa per accompagnare delle chips fatte con patate e carote (affettate sottilissime e fritte velocemente in abbondante olio bollente) e servirla come antipasto o aperitivo.
with love
Pippi